Isernia – I carabinieri denunciano un imprenditore edile per sfruttamento di lavoratori in nero, nei confronti del quale scatta un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sotto accusa anche altri titolari aziendali delle zone limitrofe per mancata osservanza delle misure di sicurezza nella propria attività lavorativa.
Lavoro in nero e mancata osservanza delle misure di sicurezza
I Carabinieri dei reparti territoriali del Comando Provinciale di Isernia, del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, hanno effettuato una serie i controlli e di approfondimenti in merito ad alcune realtà imprenditoriali presenti nella provincia, riscontrando alcune significative irregolarità, come la promozione del lavoro in nero.
Tale situazione, del resto, sembra essere in crescita, non solo ad Isernia, ma anche nell’intera provincia portando ad un intervento costante ed attento delle Forze dell’Ordine. Nell’ultimo blitz, infatti, sono stati denunciati ben 7 imprenditori a capo di attività commerciali e cantieri della provincia pentra. L’area più colpita è stata Isernia, ma non sono state risparmiate le zone limitrofe, dove sono scattate importanti sanzioni per un importo complessivo superiore ad ai 60mila euro.
In particolare, i carabinieri hanno provveduto a denunciare all’Autorità Giudiziaria competente la figura a capo di una ditta edile per promozione di lavoro a nero, nonché per inosservanza degli obblighi del datore di lavoro. A completare il tutto, nei suoi confronti è stato avviato anche un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, che si è reso più che mai necessario, in quanto la percentuale dei lavoratori non in regola era pari al 100%, il che sta a significare che tutti gli operai operavano senza alcun tipo di contratto.
Una sorta di Far West, quindi, che lascia perplessi, ma che sembra essere un fenomeno quasi cronicizzato in queste zone. Ancora una volta, dunque, si narrano le vicende di alcuni operai, che, a causa della crisi economica, sono stati costretti ad accettare lavori privi di tutela, che mettono a rischio costantemente la loro salute ed incolumità. La maggior parte, infatti, ha famiglia, per tanto non può permettersi il lusso di rimanere senza lavoro troppo a lungo, arrivando ad accettare anche impieghi pericolosi e sottopagati.
Ad essere denunciato, tuttavia, è stato, insieme ad altri cinque, un titolare di un’altra ditta per inosservanza alle misure di sicurezza all’interno del luogo di lavoro, avendo mancato di effettuare la prescritta revisione semestrale degli estintori obbligatori da utilizzare in caso di eventuali incendi.
Alla luce di quanto emerso, dunque, si comprende l’importanza dell’intervento dei carabinieri per bloccare questo tipo di irregolarità, che rischiano di macchiare la realtà lavorativa italiana, oscurando anche gli imprenditori onesti e che agiscono al meglio per la propria azienda.
Il Comando provinciale dell’Arma, quindi, fa sapere che: ” Questo tipo di attività condotte costantemente sul territorio da parte dei carabinieri, si prefiggono il preciso obiettivo di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per porre un freno al cosiddetto fenomeno delle ‘morti bianche’ che vede spesso coinvolti lavoratori che a causa del mancato rispetto delle misure di sicurezza previste rischiano di perdere la vita o di subire gravi infortuni”. Per tale ragione, le attività di controllo proseguiranno senza sosta anche nelle prossime settimane, dalle quali, tuttavia, si spera non emergeranno ulteriori situazioni spiacevoli.