La città di Agnone si è stretta attorno alla famiglia della giovane mamma morta nel Tevere. In centinaia hanno partecipato al funerale, che si è tenuto nella chiesa dove pochi anni prima la donna si era sposata.
La comunità si è stretta attorno alla famiglia di Pina Orlando
Il pomeriggio di domenica 23 dicembre, a poche ore dal Natale, la comunità di Agnone ha voluto dare l’ultimo saluto a Pina Orlando, morta nel Tevere. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è apparsa gremita di persone: amici, parenti, ma anche sconosciuti, che hanno voluto mostrare vicinanza alla famiglia travolta dal dolore. Chi non è riuscito a trovare posto è rimasto nel piazzale antistante ad attendere la fine della messa ed il passaggio del feretro per accompagnarlo al cimitero.
Le parole degli amici
Il marito Francesco è apparso travolto dal dolore, ma composto. Solo pochi anni prima, proprio in quella chiesa, aveva sposato Pina e le aveva giurato amore eterno. I familiari e gli amici hanno voluto ricordare la giovane mamma con poche e semplici parole: “Ti abbiamo vista entrare in questa chiesa da splendida sposa. Sei stata per tutti noi un’amica sincera. Abbiamo avuto l’onore di conoscerti, conoscendo il tuo cuore e i tuoi sogni e abbiamo condiviso i tuoi desideri. Siamo stati accanto a te, a Francesco, ma forse meno di quanto avremmo voluto nelle difficoltà che vi hanno portato ad essere una mamma e un papà. Ora ti dobbiamo salutare travolti da una disperazione infinita per te, per i tuoi cari e soprattutto per il nostro Francesco, amico di una vita”.
Ad officiare la messa il vescovo di Trivento
Ad officiare i funerali di Pina Orlando è stato il vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo, il quale ha rivolto alla famiglia ed alla comunità parole di conforto, affermando: “Il silenzio è la migliore parola, quella più eloquente in questo momento così drammatico dove siamo ricondotti a quel rapporto misterioso ma reale che lega ciascuno di noi, ciascuna vita con colui che è il Signore della vita, che stabilisce i tempi del nascere e del morire. È in questo silenzio della parola creatrice noi vogliamo che la nostra fede parli, perché il congiungimento con il Signore Dio e con la radice della nostra esistenza avvenga in quella stessa alba della prima Creazione. Vogliamo vivere un silenzio abitato dalla fede, perché la Misericordia di Dio possa operare nell’anima di Giuseppina e nell’anima di ciascuno di noi per una nuova rinascita. E così, mentre chiniamo la testa a una volontà superiore, che razionalmente è incomprensibile noi vogliamo avere il coraggio, come il nostro Patriarca Abramo, di saper dire al Signore: ‘Sia fatta la tua santa volontà’ , perché la vita va ben oltre la semplice esistenza terrena”.
Fiori e palloncini sul ponte Testaccio
A Roma, presso il ponte Testaccio, esattamente nel punto in cui la Pina Orlando si è lasciata cadere nel Tevere insieme alle due gemelline, sono stati lasciati numerosi fiori e palloncini bianchi dai passanti.
Nonostante le assidue ricerche, i corpicini senza vita delle due neonate non sono ancora stati ritrovati. Per la ricerca sonno stati mobilitati anche i cani molecolari ed un apparecchio che consente di scandagliare il fondo del fiume, ma senza successo. Probabilmente le gemelline sono state trascinate verso la foce dalla corrente e riaffioreranno dalle acque quando aumenterà la temperatura atmosferica.