Il conto deposito è un prodotto bancario fra i più semplici che vi siano poiché non comporta né garanzie particolari, né lunghi iter di attivazioni, nonché un grado di rischio che si avvicina allo zero. Questo prodotto non sostituisce il conto corrente ordinario che tutti possediamo, ma di certo è qualcosa che si può affiancare a questo per “parcheggiare” somme temporaneamente inutilizzate. Di solito il conto deposito è gratuito e non ha spese, ma offre rendimenti che possono talvolta essere superiori rispetto a quelli di un classico conto corrente, senza tuttavia poter parlare di certo di “investimento”.
Il conto cosiddetto “deposito” prevede normalmente tre tipologie di operazioni su di esso: il versamento tramite il conto corrente d’appoggio sullo stesso, i bonifici in uscita su quel conto, la gestione della giacenza. Dal momento che le operazioni sono solamente queste è chiaro il motivo per cui non ci sono costi di apertura e chiusura, né di gestione. Da pagare vi sono solamente l’imposta di bollo (di solito il 0,2% sulla giacenza ed il 26% di ritenuta fiscale sugli interessi riconosciuti).
Vincolato e svincolato: come “parcheggiare” un capitale
Il conto deposito può essere vincolato o svincolato. Nel primo caso non significa che il correntista non abbia a disposizione la somma in caso di bisogno, ma certo è disponibile a un rendimento inferiore. Il vincolo può interessare parte del conto o l’intera somma e si può vincolare di solito da 3 mesi sino a 5 anni. Più è lungo il periodo di vincolo, maggiori sono ovviamente i tassi d’interesse, anche se ovviamente cambia la possibilità di disporre liberamente del denaro.
In teoria, comunque, lo svincolo è sempre possibile, ma si rischia di perdere eventuali interessi maturati. Nel caso si decida di svincolare il conto, comunque, occorrono sino a 48 ore per avere la liquidità a disposizione. Ogni conto deposito è sempre tutelato dal Fondo interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce risarcimenti sino a 100mila euro qualora la banca fallisse. Se si mantiene il capitale al di sotto di questa soglia, quindi si hanno le stesse garanzie che si hanno con un conto corrente normale.
Quando aprire un conto deposito e uno dei più famosi, il conto deposito Fineco
Aprire un conto deposito in associazione al proprio conto corrente significa conservare il proprio potere d’acquisto, senza investire denaro e mantenendo il proprio conto corrente entro un determinato tetto di capitale. Il conto deposito lo si può strutturare in base alle proprie esigenze, vincolandolo o vincolandone parte per massimizzare il tasso di rendita, o lasciandolo svincolato semplicemente per parcheggiare una somma di denaro.
Uno dei conti deposito più scelti oggi è di certo quello proposto da Fineco. Cosa devi sapere sul conto deposito Fineco? Il conto deposito proposto da Fineco si chiama CashPark e permette di investire il proprio denaro in modo sicuro e pratico, affiancando un conto deposito al proprio normale conto corrente in uso.
L’apertura del conto è a costo zero, così come il mantenimento (salvo che per l’imposta di bollo obbligatoria di legge). Il tasso è fisso per tutta la durata del vincolo che comunque non è definitivo ma sbloccabile a richiesta a determinate condizioni. Il trasferimento di denaro da e verso il conto corrente è immediato.