Ieri pomeriggio, alle ore 14.30, sono iniziate le operazioni di bonifica nel seminterrato del tribunale di Isernia, che ospita l’archivio. Un provvedimento che si è reso a dir poco necessario, a seguito dei risultati degli esami eseguiti poco tempo fa dai tecnici dell’Arpa Molise, che hanno individuato la presenza nei locali di gas radon.
La chiusura al pubblico del Palazzo di Giustizia di Isernia
A dare la notizia è stato il presidente Vincenzo Di Giacomo il quale, a seguito di un proprio provvedimento, ha disposto la chiusura al pubblico del Palazzo di Giustizia di Isernia, per tutto il tempo ritenuto necessario per portare a termine per il meglio la delicata procedura.
Infatti, nell’atto si legge: “I Vigili del Fuoco procederanno alla bonifica dei locali dell’archivio del Tribunale, con aereazione forzata della durata di circa 2-3 ore al fine della dispersione all’esterno del gas radon. Dopodiché, il giorno successivo, gli operai del Comune procederanno ad aprire le finestre sigillate dell’archivio apponendovi apposite reti (per impedire l’accesso di ratti ed uccelli) e ponendo in essere ogni intervento ulteriore al fine della stabile aereazione del locale e quindi della sua normale accessibilità”.
Sospensione dei servizi e delle attività giudiziarie
Ieri (giovedì 7 febbraio), quindi, Di Giacomo, con propria ordinanza, ha disposto “la chiusura degli uffici con sospensione dei servizi e delle attività giudiziarie” e “quindi che tutti i magistrati, il personale amministrativo, gli avvocati e l’utenza tutta” lasciassero il Tribunale. Inoltre, ha anche invitato il sindaco di Isernia, Giacomo d’Apollonio, “a disporre a sua volta ogni provvedimento ritenuto utile o comunque opportuno al fine di permettere l’accesso dei Vigili del Fuoco (incluso il transennamento del perimetro del Palazzo di Giustizia) e di tutelare la salute pubblica”.
Il grande impegno di Di Giacomo
Con questo iter, piuttosto complesso, ma necessario, si è andata a risolvere una delle criticità più importanti, emerse negli ultimi anni a Palazzo di Giustizia. Tuttavia, l’impegno del presidente per cercare di risolvere le varie problematiche e per garantire la maggiore sicurezza possibile agli utenti, ma anche al personale in servizio presso la struttura, continua.
Infatti, Di Giacomo ha ricordato che: “Quando sono divenuto titolare di questo tribunale nel 2016 ho avviato indagini a 360 gradi in relazione a tutta una serie di problematiche di questa struttura e anche dell’ufficio del Giudice di Pace che, come è noto, accogliendo la mia richiesta, di recente è stato chiuso per l’insalubrità degli ambienti. Accertamenti che sono stati eseguiti a tutela dei lavoratori e di tutta l’utenza. Il problema del radon rientra in questa serie di problematiche. Nel 2016 ho chiesto ad Arpa e Asrem di eseguire accertamenti specifici, sollecitando più volte tale richiesta. E finalmente l’Arpa ha effettuato le analisi, constatando la presenza di radon negli archivi che ho provveduto a chiudere lo stesso giorno in cui ho ricevuto la relazione dei tecnici“.
Tuttavia, Vincenzo Di Giacomo ha fatto sapere che l’Arpa sarà impegnata, da subito, nell’accertamento sulla presenza del radon anche negli altri ambienti del Palazzo di Giustizia attraverso l’impiego di dosimetri. Ma non basta, in quanto sono previsti controlli anche presso gli Uffici del Giudice di Pace della provincia di Isernia. Del resto, il presidente ha tenuto a precisare che “quando esistono delle problematiche, è necessario farle emergere e risolvere immediatamente“.