A creare occupazione e reddito nell’Alto Molise è il cosiddetto ‘oro bianco’.
L’importanza del settore caseario nell’Alto Molise
Il settore trainante dell’economia dell’Alto Molise, che creare reddito, occupazione e contribuisce a promuovere il territorio, esaltandone le peculiarità, è quello caseario. Infatti, se questa zona del territorio pentro è attualmente conosciuta, non solo in Italia, ma anche in tutto il resto del mondo, il merito è certamente dell’incredibile bontà di pasta filata, caciocavallo, formaggi e tanti altri golosi derivati dalla produzione del latte locale.
Di fatto, si parla di circa 10.000 tonnellate all’anno di tale prodotto, che impegna ben 96 aziende locali, che provvedono a conferirlo ai caseifici della zona. Inoltre, vanno ricordate anche altre 7 ditte, che trasformano in proprio circa 1000 tonnellate di latte e lo commercializzano direttamente al consumatore.
Oltre 2000 bovini impiegati nella produzione di latte
Il latte che viene lavorato dai 12 caseifici del distretto Agnone-Capracotta-Vastogirardi-Carovilli viene prodotto da una popolazione bovina composta da oltre 2000 capi, su un totale di circa 3000. Tuttavia, è bene sottolineare che, in passato, i bovini da latte, che affollavano le stalle della zona, erano in numero nettamente superiore.
Secondo quanto riportato dalla Camera di Commercio di Isernia, la forza lavoro del polo altomolisano è di circa 100 addetti. Un numero non molto elevato. al quale, tuttavia, è necessario aggiungere altri 300 lavoratori, che si occupano della produzione di latte. Di fatto, al contrario di quello che si potrebbe pensare, si tratta si una realtà importante, che crea Pil e fatturati a 9 zeri.
La fortuna dei formaggi Made in Molise
Molte persone non sanno che l’oro dell’Alto Molise sbanca concorsi nazionali ed internazionali e rifornisce il Vaticano, e tutte le tavole degli italiani, che hanno imparato ormai da tempo ad apprezzarne l’incredibile bontà.
Tali prodotti sono dotati di certificazioni internazionali e questo grazie all’intuizione ed al lavoro di imprenditori lungimiranti, che hanno saputo far valere al meglio il proprio impegno. Infatti, vengono esportati anche all’estero ed oltreoceano. Inoltre, i formaggi Made in Molise stanno cercando di giungere e conquistare anche il mercato del Sol Levante.
Dunque, i caseifici sono dai intendere come vero e proprio motore propulsore di un’economia ormai stagnante e dove il lavoro è diventato quasi una chimera. Tuttavia, nonostante i continui apprezzamenti nazionali ed internazionali, i costanti investimenti ed i tanti progetti e sacrifici in atto, molte sono le crepe che minacciano il futuro di queste importanti aziende, che stanno cercando di scrivere la storia del loro territorio.
Numerosi ostacoli da superare
A minacciare tale importante realtà è la tassazione sul costo del lavoro spropositata e gli innumerevoli aumenti dei balzelli comunali. Di fatto, 1 litro di latte è pagato alle aziende 45-47 centesimi di euro. Una certa distanza dai 32-35 centesimi versati in regioni del Nord-Italia, dove la produzione è decisamente superiore. Inoltre, da non sottovalutare è il costo per lo smaltimento del siero.
A fare ancora la differenza, però, fortunatamente, è la qualità di un prodotto genuino che in Alto Molise ha radici secolari. Infatti, risale al 1662 la prima produzione di formaggi, grazie alla famiglia Di Nucci di Capracotta, che poi si è trasferita ad Agnone. L’arte dei casari si è tramandata di generazione in generazione ed ha permesso, in un’area fortemente depressa, di creare occupazione, reddito ed anche di salvaguardare l’ambiente.