Come ci si poteva immaginare, la diffusione della notizia dei due procedimenti per scambio elettorale politico mafioso, che sono stati aperti dalla Procura di Campobasso, ha sconvolto il Molise e richiamato l’attenzione della politica e delle istituzioni nazionali. Ad intervenire in maniera decisa è stato il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra.
L’intervento del presidente della Commissione Antimafia
Lunedì (29 gennaio) ad intervenire è stato anche il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra. Il quale, prima ha pubblicato un post su Facebook, e poi ha rilasciato una serie di dichiarazioni ai giornalisti.
Sul popolare social network, infatti, Morra ha scritto: “Apprendiamo di indagini per scambio elettorale politico mafioso in Molise, nelle recenti elezioni 2018”. Inoltre, ha tenuto a precisare: “Una regione, per quanto piccola, viene sconvolta da questa inchiesta, perché la si riteneva immune al tumore mafioso. Questa indagine dimostra per l’ennesima volta però che non esistono “isole felici”. Il compito dello Stato è fermare subito questo fenomeno, in Molise come altrove, affinché non metta radici come in altre zone d’Italia, producendo metastasi che infetterebbero ancora di più il tessuto sociale e produttivo molisano. E tutti, ripeto tutti, stiano più attenti nel vigilare su fenomeni che dobbiamo rifiutare e denunciare. A meno che non si sia collusi e sodali”.
L’importanza di monitorare i fenomeni di controllo del voto
Morra è di origini genovesi, ma da diversi anni vive a Cosenza, dove è stato eletto ed è capo dell’organismo parlamentare Antimafia dal 14 novembre 2018. A Primo Piano ha aggiunto: “Sono convinto che noi si debba prestare attenzione a tutti, anche i più banali e minimi, fenomeni di controllo del voto, perché inficiano la validità democratica del voto stesso, questo da Lampedusa a Courmayeur. Non sappiamo se le indagini riguardino le politiche o le amministrative. Sono portato a pensare alle amministrative perché siamo più avvezzi a questo. Qualora dovesse trattarsi delle politiche, sarebbe ancora più grave perché far entrare in Parlamento chi ha ricevuto l’aiuto della criminalità sarebbe vergognoso per gli italiani. Ma anche nel caso delle amministrative dobbiamo prestare la massima attenzione”.
E ciò perché le mafie, ha tenuto a precisare il senatore 5s, mirano “al controllo dell’attività economica per insediarsi in maniera parassitaria nel sistema produttivo sano“. E maggiori controlli devono essere effettuati soprattutto al centro-sud, che è ancora molto legato all’economia gestita dall’ente pubblico. Per tale ragione, Morra ha rilanciato l’importanza di monitorare costantemente alcuni settori, come quello sanitario, in quanto “l’azienda sanitaria regionale ha un fatturato tale da imporla come realtà» ed è «pur sempre sotto il controllo della politica».
“Prevenire possibili infiltrazioni di un certo tipo”
Dunque, il presidente dell’Antimafia ha voluto rendere nota una consegna, ovvero quella di “prevenire possibili infiltrazioni di un certo tipo“. In generale, tuttavia, l’ipotesi di voto di scambio “dovrebbe comportare l’attenzione massima da parte di tutti, fosse pure in un centro di 700 abitanti, e so che in Molise ce ne sono anche di più piccoli. La mafia non coincide con Palermo o Reggio Calabria. Oggi non c’è alcuna enclave che si possa dire isola felice“.