Il sindaco di Venafro Alfredo Ricci ha voluto ringraziare Carmela Concilio, la preside del “Giordano”, e Enza Diaco, Carmelina Cimino e Bianca Buondonno, le docenti protagoniste del progetto “La verità dentro il piatto“. Infatti, ha affermato: “L’originalità di un progetto da esportate e far conoscere ben oltre i limiti territoriali regionali. La vostra idea è stata calzante e apripista per declinare il concetto di valorizzazione del nostro immenso patrimonio immateriale, gastronomico e culturale“.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche alla professoressa Barbara Federici, che si occupata di guidare il coro. Tuttavia, il primo cittadino ha tenuto anche a ringraziare in maniera sentita gli studenti e le studentesse, per aver presentato al meglio i contenuti del progetto, sia in chiave gastronomica che musicale.
In sintonia con il territorio
La preside Concilio ha tenuto a precisare che: “Con questa iniziativa abbiamo dimostrato ancora una volta di essere in sintonia con il territorio, unendo le tradizioni della nostra terra al cibo tipico locale, ma anche le tradizioni culinarie con la musica. Per questo ringrazio studenti, docenti e, in modo particolare, tutti gli sponsor che hanno reso possibile questo evento“. Parole che hanno lasciato il segno e che hanno reso giustizia al lavoro svolto da tante persone.
A sottolineare l’importanza di tali manifestazioni per mettere in moto l’economia venafrana sono stati anche gli assessori Dario Ottaviano ed Angelamaria Tommasone, nonché il consigliere regionale Antonio Tedeschi.
Un evento che ha lasciato il segno
Lo scorso venerdì 17 maggio, nella sede di via Maiella, è stato lasciato spazio alle aziende che si occupano di portare in giro per l’Italia e nel mondo le più importanti tradizioni gastronomiche di Venafro. E proprio su tale argomento si è pronunciato l’esperto Francesco Martino. Tuttavia, i veri protagonisti dell’evento sono stati gli studenti e le studentesse che, con importanti contributi artistici e sonori hanno garantito la giusta cornice.
Infatti, gli allievi del Giordano, entusiasti, hanno dichiarato: “Abbiamo presentato le tradizioni della nostra terra e le risorse tipiche del territorio venafrano attraverso musiche e video, costumi, cibi e tradizioni locali per essere prima di tutto orgogliosi della nostra splendida realtà. Abbiamo voluto dimostrare come vivere con il giusto equilibrio tra tradizioni, impegno e leggerezza perché come dice Calvino “la leggerezza non è superficialità, ma planare sulle dall’alto e non avere macigni sul cuore”“.
I protagonisti di Venafro
Gli studenti che hanno presentato il progetto hanno tenuto a mettere in luce alcuni dei prodotti più importanti di Venafro, a partire dall’olio, affermando: “Tutti hanno parlato di te, scrittori e illustri poeti, coi ramoscelli si fece corona, simbolo di Pace e d’Amore, tutti hanno detto di te, delle tue grandi virtù: questo è l’olio di Venafro”.
Successivamente è stata la volta dell’acqua, che “ci dà la vita e che risorge, scorre qui, acqua viva e bianca rugiada, goccia di eternità, grembo della vita nuova, scorre qui, questo è un omaggio alle tante acque che scorrono nella piana di Venafro”.
In aggiunta, la professoressa Carmelina Cimino, nelle conclusioni, ha voluto specificare che “il nostro territorio parla di noi, delle nostre famiglie, dei nostri sacrifici, della nostra cultura e ci dona ricordi e identità. E come dice Jean Lèon Jaurez: conoscere ed amare il nostro folklore significa onorare il linguaggio della nostra bandiera, tenere viva la tradizione non consiste nel far sopravvivere le ceneri, ma mantenere in vita una fiamma”.